Guido, un ragazzo ebreo che fa il libraio, si innamora di Dora, una bella maestrina di famiglia ricca, la sposa e hanno un bambino, Giosuè. Arrivano le leggi razziali, arriva la guerra. Guido viene deportato insieme al figlioletto. Dora va da un'altra parte.
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Nel campo di concentramento, per tenere il figlio al riparo dai crimini che si consumano intorno a loro, Guido inventa che loro fanno parte di un gioco, in cui bisogna superare delle prove per vincere: non bisogna piangere, chiedere della mamma, reclamare la merenda. Così va avanti, fino al giorno in cui Guido viene allontanato ed eliminato.. - Guido, un ragazzo ebreo che fa il libraio, si innamora di Dora, una bella maestrina di famiglia ricca, la sposa ed hanno un bambino, Giosuè. Arrivano le leggi razziali, arriva la guerra. Guido viene deportato insieme al figlioletto. Dora va da un'altra parte. Nel campo di concentramento, per tenere il figlio al riparo dai crimini che si consumano intorno a loro, Guido inventa che loro fanno parte di un gioco, in cui bisogna superare delle prove per vincere: non bisogna piangere, chiedere della mamma, reclamare la merenda. Così va avanti, fino al giorno in cui Guido viene allontanato ed eliminato.. - Il riferimento a Venezia è presente come citazione durante il corteggiamento di Guido (Roberto Benigni) a Dora (Nicoletta Braschi). Lui le dice "Stasera ci vediamo a Venezia", alludendo alla rappresentazione in teatro dell'opera di Offenbach "Les contes de Hoffman" che contiene l'aria de La barcarola e in cui si vede una gondola e la laguna nello sfondo di Santa Maria della Salute come scenografia
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