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Grande entusiasmo del Gruppo per la scrittura e la profondità di Julian Barnes, bravissimo a nostro avviso a proporre riflessioni sulla vita, sul trascorrere del tempo, sulla giovinezza e la vecchiaia, sulla Storia universale e quella dei singoli individui. La trama offre senz'altro l'occasione per tantissime riflessioni: la Responsabilità delle singole azioni e gli accadimenti che ne possono derivare, l'idealizzazione dell'amico che Tony crede si sia tolto la vita per ragioni filosofiche mentre la verità è molto più banale e umana; la normalità un po' piatta della vita di Tony rispetto alle Grandi Vite di chi agisce e non lascia che le cose accadano; e d'altra parte l'unica azione forte di Tony, dettata dalle emozioni e dai sentimenti (scrivere una lettera micidiale) ha delle ricadute impressionanti di cui lui rimane inconsapevole per 40 anni. Ne abbiamo trovati molti di temi in questo libro che avrebbe meritato una lettura più attenta, dal ritmo più lento, per cogliere tutte le sfumature e catturare pienamente l'epilogo con la sua verità concentrata in poche righe.