E' un racconto autobiografico, capace di ironia, di una giovane donna in lotta contro il cancro e in lotta, anche, contro i misfatti della sanità: l'incompetenza dei medici, l'arroganza degli "imperturbabili" luminari della scienza, l'indifferenza delle infermiere, le strutture insufficienti.
[...]
I passi perduti nei chilometri di corridoi, le lunghe attese per le analisi, i controlli senza risposta, i cameroni bollenti o gelidi delle corsie... eppure non perdere la serenità, non rinunciare alla speranza.