«Vorrei fare film che fossero guardati come una scultura e ascoltati come un'opera».
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Fin dai primi celebri cortometraggi, lo sguardo di Alain Resnais è andato sviluppandosi all'insegna della complessità della per-cezione cinematografica, attraverso un approfondito confronto con i diversi linguaggi artistici, passando dalla letteratura del Nuovo Romanzo di Duras e Robbe-Grillet alla fantascienza di Sternberg, dalla musica dodecafonica di Henze alla commedia musicale americana di Sondheim, dalla pittura di Van Gogh, Picasso e Gauguin ai fumetti di Wellman e Harry Dickson, dal teatro inglese contemporaneo di Ayckbourn all'operetta della Parigi degli anni Venti di Yvain e Barde. Se da un lato i saggi qui raccolti fanno emergere l'assoluta maestrìa di Resnais nel saper dare forma a quest'avvincente sperimentazione narrativa, dall'altro, contemporaneamente, mettono ìn evidenza quell'unità che sottende come un vero ordito dì fondo l'opera composita di uno tra i più creativi metteuren scène francesi.