Burke, il vendicatore metropolitano, esule suo malgrado da New York. Scampato alla morte, costretto a crearsi una nuova reputazione, a ricomporre un'identità perduta. Alla ricerca di Rosebud, forse rapita, forse scappata di casa, figlia di un radical convinto e con mazzette di dollari da spendere.
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Scomparsa nel nulla, come sarebbe tentato di fare Burke nella piovosa, fredda e straniera Portland, a poche ore da Seattle: no global, disegnatori di fumetti, musicisti, scrittori, hacker, pappa di alto bordo, balordi da due soldi e serial killer di prostitute. E il rigore di un movimento para-terroristico deciso a risolvere con la forza il dilemma dell'eutanasia, dell'accanimento terapeutico, della prescrizione con il contagocce di farmaci per malati cronici o terminali. Vivere o morire, ma dignitosamente. Contro il dolore, contro il male. Il male del corpo e quello della mente; Burke li sa riconoscere entrambi, penetrandoli fino in fondo, per arrivare a una scoperta inaspettata, a una soluzione né semplice né facile, ma non per questo impossibile da accettare... Un noir funambolico e preciso come un meccanismo a orologeria, stringato e insime abilmente costruito come un rompicapo; un thriller attualissimo, tra protagonisti di finzione e personaggi realmente esistenti, dalla penna di uno "fra i maggiori scrittori americani contemporanei". Burke, dato per morto da amici e nemici di New York, è nascosto a Seattle. Ha bisogno di soldi e accetta di mettersi sulle tracce di una ragazzina svanita nel nulla. Il padre, un architetto di grido ex hippy, è disposto a far di tutto per riaverla. Nella sua ricerca incontra un gruppo di "terroristi contro il dolore", pronti a mettere ospedali a ferro e fuoco e a rapinare ambulanze purché a malati cronici o terminali venga garantito il diritto di non soffrire. Fino al ricorso all'eutanasia. Burke, diventato loro alleato, trova più di una verità. Non ultima quella sulla ragazza scomparsa.