Ricordare che Piero Martinetti fu maestro di libert` e diventato quasi un luogo comune, almeno da quando Norberto Bobbio volle inserire nel volume Italia civile il testo della sua commemorazione di Martinetti, per il ventennale della morte.
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Bobbio ammoniva che se Croce "fu maestro di libert` attraverso i libri ", Martinetti lo fu "con l'esempio, come si conviene ad uno spirito profondamente religioso". Egli pensava specialmente al Croce della Storia d'Italia dal 1871 al 1915 e della Storia d'Europa nel secolo decimonono, che si era interrogato, con assillo autocritico, sulle origini della malattia morale che aveva travolto gli assetti liberali della democrazia europea. E stimava di poter accostare, a pieno titolo, il nome di Martinetti al grandioso sforzo del primo, di ripensare il profilo ideologico e morale della storia patria, alla luce di quella "religione della libert` " (che era e non era sinonimo di liberalismo politico), in cui per entrambi si riassumeva il lascito della fioritura, culturale idealistica e romantica, che aveva rappresentato nel secolo precedente la "coscienza migliore" d'Europa come Martinetti aveva scritto, pensando in verit` piy a Schopenhauer che a Hegel.