La convinzione dell'autore è che Gesù è "senso assoluto" non perché elimina tutta l'angoscia nella fiducia del suo Abbà, né perché relativizza se stesso e tutto il finito rispetto a una postulata infinità, ma perché nell'incarnazione della sua comunione con Dio arriva fino alla relazione con ciò che nega la relazione, con l'odio che crocifigge, rende possibile ai peccatori la trasformazione dei loro peccati in figliolanza divina.
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