La storiografia del secolo scorso ha a lungo considerato l'antichità, e in particolar modo il mondo romano, come scientificamente e tecnologicamente stagnante, incapace di concepire un'idea di progresso simile alla nostra e per questo agente inconsapevole del proprio declino.
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Questo libro intende confutare questa tenace posizione storiografica, smentendo la visione di un'antichità scarsamente interessata alla tecnologia, proponendo invece una panoramica critica dei principali sviluppi della meccanica in età ellenistica e romana.