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Cento anni di Italo Calvino!

Cento anni di Italo Calvino!

Quest'anno ricorre il centenario della nascita di Italo Calvino (1923-1985). Intellettuale e narratore tra i più significativi del Novecento italiano.

 
Nella sua vasta produzione Calvino sperimenta linguaggi e generi diversi, passando da testi di impronta neorealistica ad altri di impronta allegorico-fiabesca.
 
 
 
 
Il sentiero dei nidi di ragno  è il suo primo romanzo, ambientato nella Liguria dominata dai nazifascisti all'epoca della seconda guerra mondiale. La resistenza partigiana viene narrata attraverso il punto di vista di Pin, un bambino, che trasfigura la realtà in una dimensione fiabesca. La descrizione dei partigiani si allontana dalla celebrazione agiografica della resistenza e mette in evidenza l'umanità e le debolezze degli uomini.
 
Questo non è un esercito, vedi, da dir loro: questo è il dovere. Non puoi parlare di dovere qui, non puoi parlare di ideali: patria, libertà, comunismo. [...] Perché combattono, allora? Non hanno nessuna patria, né vera né inventata. Eppure tu sai che c'è coraggio, che c'è furore anche in loro.  È l'offesa della loro vita, il buio della loro strada, il sudicio della loro casa, le parole oscene imparate fin da bambini, la fatica di dover essere cattivi.  E basta un nulla, un passo falso, un impennamento dell'anima e ci si trova dall'altra parte.
 
 
 
 
Tra il 1950 e il 1960 Calvino scrive tre storie inverosimili, allegorie dell'uomo contemporaneo, ambientate in paesi immaginari ed epoche lontane:  Il visconte dimezzato Il barone rampante Il cavaliere inesistente , poi raccolte nella trilogia I nostri antenati .
 
Ho voluto farne una trilogia d’esperienze sul come realizzarsi esseri umani: nel "Cavaliere inesistente" la conquista dell’essere, nel "Visconte dimezzato" l’aspirazione a una completezza al di là delle mutilazioni imposte dalla società, nel "Barone rampante" una via verso una completezza non individualistica da raggiungere attraverso la fedeltà a un’autodeterminazione individuale: tre gradi d’approccio alla libertà.
 
 
 
 
La speculazione edilizia si discosta totalmente dalle precedenti opere. Nell'Italia degli anni Cinquanta, un'epoca di "bassa marea morale", il protagonista Quinto mette da parte il suo impegno intellettuale per dedicarsi agli affari, mettendo in atto un processo di mimesi dei tempi corrotti.
 
 
 
 
La giornata d'uno scrutatore è un romanzo breve, con elementi autobiografici, costruito sulle riflessioni del protagonista Amerigo Ormea, scrutatore in una sezione elettorale all'interno del "Cottolengo" di Torino. L'incontro con i minorati fisici e mentali ricoverati nell'istituto metterà profondamente in crisi Amerigo e lo porterà a riflettere su temi delicati come l'infelicità di natura, il dolore e la responsabilità della procreazione.
 
 
 
 
Negli anni Sessanta esce  Marcovaldo ovvero Le stagioni in città , una raccolta di venti novelle allo stesso tempo amare e divertenti che narrano di come la società delle città moderne possa arrivare a influenzare le persone e il loro rapporto con la natura.
 
Per tutto l’anno Marcovaldo aveva sognato di poter usare le strade come strade, cioè camminandoci nel mezzo: ora poteva farlo, e poteva anche passare i semafori col rosso, e attraversare in diagonale, e fermarsi nel centro delle piazze. Ma capì che il piacere non era tanto il fare queste cose insolite, quanto il vedere tutto in un altro modo: le vie come fondovalli, o letti di fiumi in secca, le case come blocchi di montagne scoscese, o pareti di scogliera.
 
 
 
 
 
Tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Settanta vengono pubblicati Le città invisibili che Calvino descrive come "una serie di relazioni di viaggio che Marco Polo fa a Kublai Kan imperatore dei Tartari",  Il castello dei destini incrociati dove il testo è accompagnato da riproduzioni di carte dei tarocchi che fungono da punto di partenza per i vari racconti e  Se una notte d'inverno un viaggiatore , esempio di letteratura postmoderna, che si compone di dieci incipit di diversi romanzi all'interno di una cornice. L'opera è una riflessione sulle possibilità della letteratura e sulla impossibilità di giungere a una conoscenza della realtà.
 
 
 
 
Palomar è l'ultimo romanzo di Calvino e prende il titolo proprio dal nome del suo protagonista. Ma chi è questo signor Palomar?
 
Uomo taciturno, forse perché ha vissuto troppo a lungo in un’atmosfera inquinata dal cattivo uso della parola, Palomar intercetta segnali fuori d’ogni codice, intreccia dialoghi muti, tenta di costruirsi una morale che gli consenta di restare zitto il più a lungo possibile. Ma potrà mai sfuggire all’universo del linguaggio che pervade tutto il dentro e tutto il fuori di se stesso? Forse è per rintracciare il filo del discorso che scorre là dove le parole tacciono, che egli tende l’orecchio al silenzio degli spazi infiniti o al fischio degli uccelli, e cerca di decifrare l’alfabeto delle onde marine o delle erbe d’un prato.
 
 
 
Ma Calvino non è stato solo un romanziere...
 
 
 
Abbiamo creato per voi una bibliografia dei suoi racconti disponibili nelle biblioteche del Polo regionale del Veneto:
 
 
 
Qui potete trovare una bibliografia dei saggi dell'autore  disponibili nelle biblioteche del Polo regionale del Veneto:
 
 
 
Infine ecco una bibliografia dei saggi su Calvino e le sue opere: