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Premio Nobel per la letteratura 2023

Premio Nobel per la letteratura 2023

Il vincitore è Jon Fosse! 🏆

Premio Nobel per la letteratura 📚
 
Giovedì 5 ottobre è stato assegnato il Premio Nobel per la letteratura 2023
allo scrittore e drammaturgo norvegese Jon Fosse
"per le sue opere teatrali e di prosa innovative capaci di dare voce all’indicibile”.
 
Si tratta del 120° vincitore nella storia del premio, il 4° norvegese.
 
 
 
Nato a Strandebarm (Norvegia) nel 1959. È una delle voci più significative della drammaturgia contemporanea. Scrittore a tutto tondo, principalmente di romanzi e drammi teatrali, ma non solo. Scrive anche poesie, saggi e libri per ragazzi. Con la sua scrittura scarna e spietata tratta temi quali il divario generazionale, la labilità della comunicazione e la precarietà dei rapporti familiari e di coppia. Le sue opere sono state tradotte in oltre 40 lingue. I suoi testi teatrali sono stati messi in scena in tutto il mondo.
 
 
 
 
 
Tra le opere pubblicate in Italia:
 
 
 
2021
 
Cosa ci rende quello che siamo? Perché conduciamo la nostra vita e non un’altra? Un nuovo anno sta per concludersi e Asle, un anziano pittore rimasto vedovo, ripensa alla sua storia. L’uomo vive da solo sulla costa norvegese, i suoi unici amici sono il suo vicino, Åsleik, un contadino-pescatore scapolo, e Beyer, un gallerista che vive in città, a un paio d’ore di auto. Lì vive anche un altro Asle, artista anch’egli, solitario e consumato dall’alcool. Asle e Asle sono due versioni della stessa persona, due racconti della stessa vita, che si interrogano sull’esistenza, la morte, l’ombra e la luce, la fede e la disperazione.
2019
 
Un bambino viene al mondo; si chiamerà Johannes, sarà un pescatore. Un uomo ormai anziano muore; si chiamava Johannes, era un pescatore. "Mattino e sera" si estende tra i due estremi della vita, come tra i due estremi del giorno, tra i pensieri di un padre che vede nascere suo figlio e quelli di un vecchio che affronta le cose di ogni giorno, nel suo ultimo giorno, cose sempre identiche, riconoscibili, eppure definitive.
2012
 
Tra Beckett e Fosse c'è la svolta del millennio. I personaggi di Fosse sono gente comune che parla e fantastica come gente comune, non umili, ma folk, people. Di questo essere e parlar comune Fosse ha fatto grande poesia: i personaggi sono tutti nelle parole che dicono, prive di sottotesto, psicologie o significati nascosti. Nei loro discorsi una disseminazione di così, ecco, cioè, ma, poi: parole di appoggio proprie del parlare quotidiano. L'attore non ha griglie psicologiche o di altro tipo a cui aggrapparsi, deve accogliere i suoni delle battute. Le emozioni nasceranno dall'incontro fra il corpo-voce dell'attore e i suoni e ritmi del testo.
2011
 
Se Asie e Alida sono costretti da giorni a camminare per le strade di Bjorgvin e a bussare alle porte di case, pensioni e capanne alla ricerca di una misera sistemazione, la colpa non è della loro giovane età, non è dell'amore che li unisce, non è della miseria che ha deciso di non risparmiarli. Alida, così piccola, aspetta un bambino. Asie porta in spalla la custodia del violino, unico ricordo di suo padre. In una prosa candida e lieve che evoca atmosfere rarefatte e sospese, Jon Fosse mette in scena una favola moderna dai toni dolci in cui i pìccoli protagonisti assistono impotenti alla crudeltà del giudizio con il cuore ancora pieno di speranza per quel miracolo che è la vita.
 
2009
 
Il protagonista del dittico Melancholia è Lars Hertervig, uno dei più grandi nomi della pittura norvegese e nordica ottocentesca. Dopo aver svolto gli studi a Dusseldorf comincia a soffrire di disturbi nervosi e viene internato in un ospedale psichiatrico. Distrutto, vive di elemosina fino alla morte. Jon Fosse, nel tentativo di cogliere la luce che illumina le tele dell'artista, con stile conciso e acre - una sorta di minimalismo furioso - fa rivivere il crudele martirio di Hertervig in due monologhi interiori densi di una scrittura avvolgente, ricca di corrispondenze, ritmata, e sviluppa fino all'angoscia l'ossessione amorosa, intrecciandola all'irrefrenabile volontà creativa del pittore.