Se, a sentire Wagner, "poeta è colui che conosce l'inconscio", una qualche poeticità di secondo grado compete anche ai medici e agli intellettuali che nella Vienna di inizio secolo facevano gruppo, il mercoledì sera, attorno al "professor Freud".
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Dai verbali di quegli incontri risulta che il dibattito sulle opere d'arte e sui loro autori era tutt'altro che episodico o sottomesso a pure esigenze applicative di teorie e concetti psicoanalitici in via di definizione. L'autore ha portato alla luce, scegliendo e ordinando dalla massa dei materiali editi, un libro che era rimasto a lungo seminascosto e quasi crittografato.