Se Giotto è l’innovatore, se non l’inventore, del nuovo linguaggio figurativo degli italiani, i pittori suoi seguaci che nel Trecento ne diffusero il verbo sono certamente i suoi profeti. Il prossimo dossier si interroga su cosa voglia dire “giottesco”, evitando gli equivoci correnti e delimitando il campo dei seguaci di Giotto alla luce degli studi più recenti.
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La narrazione spazia quindi tra Rimini, Napoli, Padova e naturalmente Firenze, con un’analisi attenta delle distinzioni fra tipologie differenti di obbedienza stilistica al maestro. Tra i pittori citati il Maestro della Santa Cecilia, Taddeo Gaddi, il Maestro del Crocifisso Corsi, Bernardo Daddi degli inizi, Giovanni e Giuliano da Rimini, il napoletano Maestro della cappella Barrese.