Mangiar bene e saper stare a tavola sono un'arte. E forse mai come nel Rinascimento essa ha raggiunto vette straordinarie.
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Durante quest'epoca, infatti, il banchetto (e il lavoro nelle cucine che lo precedeva) non era solo una "messa in scena", ma incarnava una profonda sostanza, un modo d'essere dei signori e delle loro corti, che si esprimeva attraverso i fasti dell'arte gastronomica. Nel volume il racconto di sontuosi banchetti, destinati a diventare celebri, organizzati per papi e imperatori, duchi e duchesse, si intreccia con la descrizione di ricette elaborate e sorprendenti. Si familiarizza con i nomi prestigiosi dei grandi cuochi, vere e proprie "star" della tavola rinascimentale: da Cristoforo di Messisbugo a Giovan Battista Rossetti, da Vincenzo Cervio a Bartolomeo Scappi. Attraverso una sapiente lettura dei documenti, e con l'aiuto di un ricco corredo di illustrazioni, Pierluigi Ridolfi ci introduce agli usi culinari e conviviali del tempo: dai piatti a base di frattaglie in cui nulla viene risparmiato alle ricette in cui dolce e salato si fondono nella maniera più impensabile, dai banchetti a tema ai pranzi composti da decine di portate, tanto da far dubitare che lo stomaco dei commensali potesse sopportare quantità abnormi di cibi tanto impegnativi...