Il Saggio sulla filosofia trascendentale, prima monografia in lingua tedesca pubblicata da Maimon, si presenta al contempo come una prosecuzione e una critica dell'opera kantiana, un trattato di ontologia, un saggio di filosofia del linguaggio, e attesta un patrimonio di straordinaria quanto misconosciuta fecondità speculativa.
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Considerato spesso come opera di transizione dal criticismo kantiano al posteriore idealismo, il Saggio acquista, in questa traduzione integrale in italiano, un rilievo teorico proprio e mostra nella sua interezza tutta la potenza intellettuale del pensatore ebreo, definito da Fichte «uno dei più grandi della nostra epoca».