In questa monografia l'artista di origine bolognese Ubaldo Oppi (1889-1942) viene rivisitato sia in rapporto alla sua fugace appartenenza all'ambiente novecentista sia in funzione del suo "approdo" all'arte sacra.
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Nella prima parte dello studio Franco Barbieri si addentra nel variegato cosmo dei giudizi emessi sul movimento artistico italiano Novecento e vi inserisce il pittore cercando di liberarlo da interpretazioni e opinioni acriticamente consolidate. Questo primo inquadramento introduce l'Oppi "sacro" e la sua opera a Bolzano Vicentino. Posta la prima pietra dell'erigenda chiesa il 26 aprile 1924, Oppi - che nel 1932 decora la cappella di S. Francesco alla Basilica del Santo a Padova - nel 1933 stipula con mons. Albano Dovigo, arciprete della comunità bolzanese, il contratto inerente il progetto di decorazione della nuova arcipretale e negli anni 1934-1935 porta a termine il ciclo pittorico degli affreschi. Nel 1986 Oppi "entra" nella nuova sede municipale di Bolzano Vicentino con tredici "cartoni", o meglio grandi disegni preparatori (autografi a carboncino su cartone giallo-ocra) relativi ad alcuni affreschi della chiesa. Tali disegni sono oggetto specifico dello studio e vengono analizzati in modo approfondito nella loro valenza estetica.
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